Din Cuprins:
◊ Per amore / Din dragoste
◊ Ardente / Arzator
◊ Rosaspina / Trandafirul roz
◊ Punto fermo / Reazem
◊ Come la neve / Precum zapada
◊ Addosso / Una cu mine
◊ Distacco / Nepasare
◊ Canzonette della passione amara / Cantonier de patima grea
◊ Tra persone / Intre oameni de bine
◊ Paolo e Francesca / Paolo si Francesca
◊ Guerre di posizione / Batalii din transee
◊ Il tuo desiderio / Tu ti-o doreai
◊ Al mercato dell'amor perduto / La targul iubirii pierdute

Versiune in limba romana de Geo Vasile

Che l'amore sia tiranno dell'uomo, padrone indiscusso del suo desiderio e delle sue pulsioni e che artatamente affligga l'umaniti nell'illusione perpetrata di un'impossibile interezza come sosteneva Schopenhauer, che sia il mito di Eros, della bellezza, della tensione all'assoluto, un semidio pulsante nelle vene, nelle faglie della terra, nelle aperture celesti come leggiamo nel Simposio di Platone, esso vive deflagrante nei versi dell'ultimo lavoro di Paolo Ruffilli. Le illusioni del reale immaginato anche se fallaci servono a vivere e l'eros, pur nella costante dicotomia tra l'io e la totalite, pui essere agito anche in un solo attimo: "amero finalmente/ solo per amare"; "...e non voler niente altro, se non essere te/ dentro di te/ nel cuore del tuo cuore/ diventato parte/ del tuo stesso odore". In questa dichiarata gratuiti dell'assolutezza nell'amplesso, percepisco una possibile chiave di lettura di Affari di cuore. La mitologia dell'amore si libera dagli ancestrali legami del pensiero convenzionale e s'impronta sulle lenzuola di un linguaggio, spartito musicale combaciante alle variazioni ritmiche del corpo.

Iubirea, fie in ipostaza de tiran al omului, stapan incontestabil al dorintelor si pulsiunilor sale si care in chip inselator deprima omenirea in iluzia invederata a unei imposibile integralitati asa cum sustinea Schopenhauer, fie in cea de mit al lui Eros, al frumusetii, al tensiunii atingerii absolutului, un semizeu palpitand in vene, in faliile pamantului, in epifaniile cerului, cum citim in Simpozionul lui Platon, traieste in chip exploziv in aceasta recenta carte a lui Paolo Ruffilli. Iluziile realului imaginat, chiar daca amagitoare, slujesc vietii si erosul, chiar si in dihotomia statornica intre eu si totalitate, poate fi pus in opera chiar intr-o singura clipa: "voi iubi in fine / doar pentru a iubi", "...si sa nu vreau altceva decat sa fiu tu / inlauntrul tau / in inima inimii tale / devenit parte / din insusi mirosul tau". �n aceasta declarata gratuitate a absolutului contopirii, percep o posibila cheie de lectura a versurilor din volum se elibereaza de ancestralele legaturi ale gandirii conventionale si se amprenteaza pe cearsafurile limbajului, partitura muzicala in sintonie cu variatiunile ritmice ale trupului.

Patrizia Garofalo